martedì 7 giugno 2016

Giallo maltese: disavventure fortunate - 28-31 maggio 2016

Come da copione negli ultimi anni, l'estate genovese tarda a fare la sua comparsa e noi, impazienti, decidiamo di andare a trovarla.
Nella ricerca ci viene in soccorso la solita Ryanair, che ci porterà a Malta per soli 66 euro in due!
Eravamo già passati da Malta nel luglio del 2008, durante una crociera e ne conservavamo un bel ricordo. Bisognava tornare per assaporarla meglio, dato che i tempi delle crociere sono molto più che striminziti.
 
 
28/05/16 - sabato
 
La vacanza comincia con il piede sbagliato: 2 ore di ritardo accumulate! Atterriamo che sono già le 22,00 suonate.
Non perdiamo tempo aspettando il bus o noleggiando auto; ci rechiamo al desk dei taxi e ne chiamiamo uno. La tariffa per andare a Sliema (località in cui abbiamo prenotato una stanza al ST Sliema Hotel - 50 euro a notte) è standard ed è di 20 euro.
Ci accompagnerà un frettoloso tassista, dal modo di guidare che può tranquillamente definirsi criminale!
(PRIMA BRUTTA IMPRESSIONE SUI MALTESI)
In effetti avevo letto da qualche parte che la guida dei Maltesi è piuttosto spericolata, specialmente quella dei tassisti e specialmente di notte!
Chissà scortati da quale buona stella, arriviamo sani e salvi (ma sconvolti) al nostro albergo.
Il tassista ci mette meno di un attimo a tirare fuori i nostri zaini dal cofano...io scendo dall'auto consapevole di starci lasciando qualcosa, ma dalla velocità e dalla confusione non riesco a controllare bene. Appena quel maledetto pazzoide schizza via, manco fosse rincorso da un assassino, metto le mani in tasca per prendere il mio documento utile per il check-in e realizzo subito che la sensazione di qualche attimo prima era fondata: mi è caduto il portafogli (dove oltre a patente, tessera sanitaria e carta di credito, erano custoditi tutti i nostri contanti)!!!
In un attimo la vacanza si trasforma in un dramma! Entriamo trafelati nella hall, dove tra mille maledizioni, spieghiamo concitatamente il problema a un serafico concierge. Lui non si scompone, non sa come aiutarci...gli interessa solo sapere come faremo a pagare la permanenza.
(SECONDA BRUTTA IMPRESSIONE SUI MALTESI)
Per fortuna mia moglie, nonostante non avesse contanti, aveva con sé il bancomat e miracolosamente la mia carta di identità che le avevo chiesto di tenermi un attimo appena usciti dall'aeroporto.
La vacanza era di sicuro rovinata, ma almeno avremmo potuto cavarcela.
Comunque tento il tutto e per tutto e decido di tornare in aeroporto per chiedere alla signorina al desk dei taxi di rintracciare la vettura sulla quale ero salito.
Esco dall'albergo, fermo un tassista a caso e gli spiego la situazione. Lui mi dice di salire a bordo, ma prima di andare in aeroporto vorrebbe passare dal bancomat per farmi ritirare i soldi per pagare la corsa...
(TERZA BRUTTA IMPRESSIONE SUI MALTESI)
Lo mando letteralmente a cagare e gli dico di correre all'aeroporto. Al desk la signorina afferma di non potermi aiutare, perché avendo anche perso la ricevuta, non può rintracciare il guidatore. Allora comincio a descriverlo fisicamente e all'improvviso lui, proprio lui, fa il suo ingresso proprio dalla porta di fianco. Avrei voluto baciarlo!
Corriamo alla sua auto e il mio portafogli è proprio lì per terra!!!
Sono al settimo cielo, rientro nel secondo taxi che grido: "I love Malta!"
Ma ci pensa il tipo a smorzare la festa: mi chiede 100 euro per il favore... "i helped you, now you help me..."
Euforico com'ero glielo concedo, anche se avrei dovuto denunciarlo: 60 euro di cresta!!!
(QUARTA BRUTTA IMPRESSIONE SUI MALTESI)
Torno in albergo a dare la buona notizia ad Aurora e per "festeggiare" e ammortizzare la disfatta economica di oggi andiamo a mangiare una crepe salata in una creperia a due passi dalla nostra sistemazione.
 
 
29/05/16 - domenica
 
 
Ci svegliamo con calma ed usciamo decisi a prendere i mezzi pubblici invece che noleggiare un mezzo: sia per risparmiare, sia perché preferiamo evitare di guidare dopo aver visto il tassista di ieri.
Ma giunti sulla fermata del bus non ci capiamo nulla e allora crepi l'avarizia, andiamo a noleggiare un quad dall'agenzia proprio sotto il nostro albergo (Stivala Garage Sliema).
Con la segretaria ci accordiamo per un quad 170cc a 45 euro al giorno per due giorni.
Poi però ci viene detto dall'addetto che arriva a mostrarci il mezzo che il 170cc non ce l'hanno; hanno solo il 310 cc a 50 euro al giorno per due giorni. Prima di firmare il contratto esce pure il 18% di iva, che era esclusa. Quindi per due giorni di noleggio 118 euro. Folle. Più 500 euro di cauzione.
(QUINTA BRUTTA IMPRESSIONE SUI MALTESI)
Dopo una paranoica spiegazione del funzionamento del mezzo siamo pronti per partire.
Gironzoliamo per un po' senza meta mentre familiarizzo con la guida a sinistra e con la strana ciclistica del quad.

Pisi sul quad

io sul quad


Quando mi sento pronto, ci infiliamo sulla strada per Mdina, l'antica capitale dell'isola.
Principale attrazione di questa parte dell'isola, Mdina, insieme a Rabat (la sua città-sorella maggiore, alla quale è praticamente attaccata), è uno scrigno di pace e bellezza che domina dall'altopiano dove è situata una vasta area.
Lo stampo medievale della città vecchia è ben visibile già da fuori: infatti la cingono una conservatissima cinta muraria impenetrabile e un grosso fossato.
All'interno delle mura è un tripudio di bellezza! Credo che sia il posto in cui vorrei passare il resto della mia vita: un silenzio assolato e una pace immobile, interrotti solo dallo scalpitìo degli zoccoli dei cavalli e dalle campane delle chiese.



























Il traffico di auto è molto limitato, per lo più quest'area è pedonale: solo i pochi abitanti possono entrare con le vetture, per parcheggiarle sotto casa.
L'intrico di stradine acciottolate somiglia a un labirinto di tufo giallo. Le abitazioni sono basse e tutte in pietra locale, abbellite da cortili, piante e porte variopinte. I battenti dei portoni di ingresso sono vere opere d'arte e le piazzette assonnate oasi di tranquillità, dal sapore di una volta.
Mi sento catapultato nella mia Puglia di venti anni fa, quando ancora si trascorrevano le sere d'estate seduti fuori dalla porta di casa parlando con i vicini e ascoltando il frastuono delle rondini festose.
Banditi i cellulari e analoghe diavolerie.
Ovunque indimenticabili scorci di una bellezza antica e struggente.
Mdina perse lo status di capitale quando i Cavalieri dell'Ordine decisero di stabilirsi più vicini al mare e scelsero Valletta.
Il grosso della popolazione si trasferì nella nuova capitale in cerca di lavoro, mentre le famiglie dell'antica aristocrazia locale decisero stoicamente di rimanere nei loro bei palazzi di Mdina. Direi che questa è stata la fortuna di questo luogo: si è conservato intatto, pacato, elegante e meraviglioso.
Ci fermiamo a mangiare una baguette, un caffè e un'ottima fetta di torta alle carote in un posticino molto carino, La Fontanella, e poi ci rimettiamo in marcia decisi a puntare verso le Dingli Cliffs.
Prima, però, tentiamo di fare il pieno al nostro quad in un distributore appena fuori le mura della città.
L'automatico accetta tagli di banconote da 10 euro in su. E ovviamente ce li frega.
Ora comincio davvero a perdere la pazienza e impreco ad alta voce...per fortuna un'altra cliente che parla italiano (come quasi tutti a Malta) mi dice di chiamare il proprietario, che è placidamente seduto al bar attiguo, come se niente fosse... Per 'sta volta gli è andata male: deve rimborsarmi.
(SESTA BRUTTA IMPRESSIONE SUI MALTESI)

Le vicine Dingli Cliffs sono le scogliere più alte dell'isola: in alcuni tratti misurano oltre 200 metri di altezza e abbracciano qualche chilometro di costa.

Per arrivarci si percorrono amene strade di campagna che ricordano il Salento o la dirimpettaia Sicilia e si attraversano piccoli e sonnolenti centri abitati.
Quando si arriva, la sensazione che si prova è quella tipica da fine mundi.
Silenti, isolati e struggenti panorami di una terra ciclopica che si tuffa in un blu profondo e infinito.







 
Si vede il mare che si increspa e le onde che si infrangono al rallentatore sulle rocce, ma non se ne ode il rumore. Solo il vento ti sfiora la pelle e ti sussurra alle orecchie. ...a parte un petulante venditore di un chioschetto lì vicino; comunque, prima di andar via, ci tornerà utile la sua acqua fresca.
Rimaniamo un bel po' qui, seduti in silenzio a godere inebetiti della bellezza e della naturale sacralità di questo luogo. Poi tante foto, due passi lungo la strada e si rimonta sul quad: direzione Mosta.

Ricordo di essere passato da Mosta durante lo scalo a Malta della crociera del 2008 e di essere rimasto colpito dalla maestosità della cattedrale. Dato che siamo a due passi ci andiamo.
La chiesa conferma il ricordo che ne avevamo: davvero imponente! Alta 60m, monta una cupola davvero enorme, dal diametro di 54 metri.
È curioso sapere che la costruzione dell'edificio (1833-1860) si deve solo a offerte volontarie dei fedeli del luogo, che per risparmiare innalzarono il tutto senza usare impalcature!
La chiesa è chiamata anche "la Rotonda", per via del suo aspetto tondeggiante. Il monumentale ingresso della facciata principale è in stile neoclassico e richiama il famoso Pantheon romano.
Gli interni sono semplici, ma decisamente ariosi e luminosi, dominati da una tonalità di celeste pastello tenue. L'interno della maestosa cupola è un ipnotico gioco di forme geometriche a sfondo bianco, celeste e oro.
Nella sacrestia è custodita una riproduzione della bomba di 500 chili che il 9 aprile del 1942 sfondò la cupola e piombò all'interno della struttura, senza ferire nessuno! Al momento dell'accaduto c'erano ben 300 persone in chiesa.






 
La piazza antistante la Rotonda sembra essere il cuore del paesino (18mila abitanti) e il più trafficato incrocio, anche se a quest'ora del pomeriggio di una domenica di fine maggio non c'è nessuno in giro: il sole picchia forte e ci assale la voglia di una pennichella...che qui sembra ancora molto in voga.
Voliamo quindi verso il campo base a Sliema. Parcheggiamo il potente, rumoroso, ma lentissimo mezzo sotto il nostro hotel e ci barrichiamo tra le lenzuola. Ci risveglieremo dopo un paio d'ore abbondanti, giusto in tempo per la cena e una passeggiata romantica sul lungomare di Sliema, con il bellissimo sfondo della Valletta dall'altra parte dell'insenatura.


 





 
Sliema è praticamente un sobborgo della capitale: il lungomare è un'infilata di hotel, palazzi lussuosi, bar e ristoranti. Tante le nuove costruzioni, tutte di prestigio, e i prezzi che vediamo esposti fuori dalle vetrine delle agenzie immobiliari lo confermano. Se ci si allontana dal mare, invece, Sliema si trasforma nel tipico villaggio maltese: disordinato, polveroso, intricato.
Ci fermiamo poi a cenare in un ristorante qualunque, senza lode né infamia, ma abbastanza caruccio...come tutto qui a Sliema.
 
 
 
30/05/16 - lunedì
 
 
 
Sveglia alle 8, colazione veloce in camera con qualche schifezzina comprata al minimarket e siamo subito in sella al nostro quad. Puntiamo verso l'estremo nord dell'isola (Cirkewwa), dove troveremo l'imbarcadero dei battelli per Comino.
Alla nostra velocità (si fa per dire velocità...circa 40km/h) impieghiamo quasi un'ora per arrivare a destinazione, ma il ritmo lento ci permetterà di godere meglio dei bei paesaggi rurali di questo versante dell'isola.
Arriviamo a Cirkewwa (da dove partono anche i traghetti per Gozo, ogni mezz'ora, 24h su 24) e parcheggiamo a pochi metri dal molo dei battelli; il costo del biglietto è di 10 euro a testa a/r e la traversata dura circa 30 minuti.
Oggi troveremo parecchio vento e la navigazione sarà divertente.
Il battello lascia i passeggeri in un attracco distante 5 minuti a piedi dalla laguna: bisogna percorrere un breve e non impegnativo sentiero attraverso la bella e profumata macchia mediterranea dell'isoletta, che qui sembra un vero paradiso incontaminato.





 
Come dicevo, il vento agiterà parecchio le acque della laguna e l'effetto di pace assoluta sarà rovinato. Più tardi, comunque, ci penserà il sovraffollamento chiassoso di barche e persone a rovinare la bellezza di questo luogo.
Nonostante abbiam pagato 15 euro per due sdraio, non riusciamo a goderci davvero la spiaggia e decidiamo di andare via presto: alle 14,30 siamo già sul battello del ritorno. Peccato, perché il colore dell'acqua della laguna è formidabile.















 
P.s. prima di salire sul battello mi cade il portafogli. Me ne accorgo solo quando una gentilissima ragazza straniera mi rincorre e me lo porge. INCREDIBILE FORTUNA ANCHE OGGI!!!
Un po' di precisazioni però vanno fatte.
1) un sovraffollamento così esasperato di una piccola spiaggia come questa si porta dietro purtroppo tanti rifiuti...abbiamo visto cicche di sigarette, tappi di bottiglia e molto altro tra i cespuglietti e la sabbia;
2) purtroppo ho visto qualche medusa: dobbiamo abituarci al pensiero che questi esseri fastidiosi stanno invadendo il mediterraneo;
3) i chioschetti di cibarie a ridosso della spiaggia producono il tipico odore da fast food: non è il massimo quando si sta in spiaggia e si vorrebbe sentire l'odore del mare e della vegetazione;
4) ci sono dei bagni pubblici MALEDETTAMENTE SPORCHI già dal primo mattino.
(SETTIMA BRUTTA IMPRESSIONE SUI MALTESI)
 
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO - ORARI DA MALTA A COMINO:
9.00 - 9.30 - 10.00 - 10.30 - 11.00 - 11.30 - 12.00 - 12.30 - 13.00 - 13.30 - 14.00 - 14.30 - 15.00 - 15.30 - 16.30
DA COMINO A MALTA:
9.30 - 10.30 - 11.30 - 12.30 - 13.30 - 14.30 - 15.30 - 16.00 - 17.00
C'È ANCHE LA POSSIBILITÀ DI ANDARE DA COMINO A GOZO DIRETTAMENTE ALLE:
12.15 - 14.15 - 16.15

La traversata di ritorno è impreziosita da un veloce giro tra le grotte marine della costa di Comino,  La tonalità dell'acqua è di un blu pazzesco!







Ritorniamo a Malta e ripartiamo col quad, decisi a fermarci in qualche altra spiaggia, prima di arrivare a Sliema.
Troviamo subito una delle rare strisce di sabbia bianca e acqua turchese dell'isola, con fondale sempre basso. È la baia di Mellieha.
Qui ci sentiamo a nostro agio...molta meno gente e acque calme. Sguazziamo un po', ci asciughiamo al sole e poi di nuovo via, in sella al bolide!







In albergo collassiamo sul letto e ci svegliamo la sera, giusto per andare a fare due passi sul lungomare di sotto e andiamo a mangiare una buona pizza.


31/05/16 - martedì
 
 
Ultimo giorno di vacanza: il volo è previsto per le 20.30 e quindi abbiamo tutto il tempo per visitare la capitale dello Stato più piccolo d'Europa: La Valletta.
Lasciamo i nostri zaini in custodia alla reception dell'albergo, in modo da essere più leggeri e usciamo.
L'imbarcadero dei traghetti da Sliema a Valletta è proprio di fronte all'hotel; il costo del biglietto a /r a persona è di 2.8 euro e la traversata dura circa 5 minuti. È il modo migliore di arrivare a Valletta, a due passi dal centro.
Dopo un breve tragitto in salita, tra vicoli antichi e dal fascino trasandato, tipico di una Malta di una volta, si arriva in Republic Street, la via principale della città. Decidiamo di arrivare fino a Freedom Square, ideale punto di inizio di una visita alla Valletta. Appena al di fuori c'è la famosa piazza del Tritone, adibita a bus terminal.






I caratteristici bus di una volta sono stati rimpiazzati da una flotta moderna di nuovi bus meno inquinanti e climatizzati. Fortunatamente nel 2008 siamo riusciti a fare un giro su quei pittoreschi mezzi...ricordo ancora l'acquisto del biglietto da un autista senza divisa, lo specchietto retrovisore stracolmo di rosari e santini, la prenotazione delle fermate ad opera di una campanella col cordino e la climatizzazione del veicolo affidata alle correnti d'aria che si creavano viaggiando con la porta aperta...
In Freedom Square è possibile ammirare il nuovo palazzo del Parlamento, in stile modernista con un sistema di climatizzazione naturale, opera di Renzo Piano.



Facciamo colazione in un bar elegante sotto i portici della piazza: la brioches alla crema è paradisiaca.
Proseguiamo per l'affollatissima via, piena di negozi moderni ed antichi, con le vetrine e le insegne d'epoca. Le facciate dei palazzi, con i tipici balconi verandati in legno dipinto, sono una chicca del posto.






Arriviamo alla famosissima Co-Cattedrale di San Giovanni, la chiesa più importante di Malta.
La storia di Malta e di Valletta è intrinsecamente legata a due avvenimenti molto importanti: il naufragio di San Paolo e lo stanziamento sull'isola dell'Ordine dei Cavalieri di San Giovanni.
Questi ultimi erano crociati di ritorno da Gerusalemme che si dedicarono all'assistenzialismo dei poveri e degli infermi e alla difesa della cristianità. L'ordine fu fondato nel 1099 e si stabilì sull'isola;  le tracce e le eredità che i cavalieri hanno lasciato nel corso dei secoli hanno plasmato il volto della capitale.
L'eredità più importante è senza dubbio questa meravigliosa chiesa, che per la sua grandezza e magnificenza si è guadagnata lo status di Co-Cattedrale, affiancando la cattedrale anglicana di St. Paul.
Gli esterni di questa cattedrale, di certo imponenti, ma relativamente disadorni, nascondono un tripudio di barocco dorato.



Stucchi, tessuti pregiati, ori e argenti, marmi policromi, sculture e dipinti di pregio. Non c'è un solo centimetro di questa immensa chiesa che non sia arricchito da pregevoli opere d'arte: ci si perde nella bellezza più opulenta.









Fu commissionata nel 1577 dal Gran Maestro Jean de la Cassière; l'impianto è a tre navate unica con volta a botte. Alla navata centrale si affiancano le due laterali, costellate da otto cappelle, quattro per lato, che corrispondono alle Otto Lingue dell’Ordine, e quindi all’area di provenienza dei Cavalieri: si trovano quindi la Cappella d’Italia, la Cappella d’Aragona, la Cappella di Provenza, etc.
Gran parte dei decori di questo tempio sono frutto di donazioni dei Cavalieri e soprattutto dei Gran Maestri dell'Ordine dei Cavalieri di San Giovanni (ora chiamato Ordine di Malta).
I Gran Maestri erano i reggenti dell'ordine: venivano eletti dal Gran Consiglio e la carica durava fino alla morte. Per tradizione, una volta eletto, il nuovo Gran Maestro donava alla chiesa una "gioia", ovvero sfarzosi doni, che rappresentavano grossi investimenti finanziari. Si trattava di opere d'arte di diversa natura ed ovviamente straordinarie: arazzi, abiti cerimoniali, pale d'altare, ori, sculture...
Via via, quindi questa chiesa si è andata impreziosendo sempre di più, e si vede. Con il biglietto di ingresso (10 euro a testa) si ha diritto anche a visitare il museo, che conserva oltre a varie "gioie" di diversi Gran maestri (mirabili gli immensi arazzi e gli abiti cerimoniali) due dipinti di inestimabile valore.
Si tratta di due Caravaggio: San Girolamo e la Decollazione di San Giovanni. Quest'ultimo è il dipinto più grande realizzato dal Caravaggio, nonché l'unico autografato. Essere al cospetto di queste opere vale tutto il viaggio. Sarebbe vietato fotografare...ma in un momento di distrazione dei vigilanti, ho rubato qualche scatto...
Michelangelo Merisi (in arte Caravaggio) per un periodo fece parte dell'Ordine, ma ne fu espulso per via di una rissa con un confratello, dovuta a motivi di gelosia...è rimasta famosa la sua nomea di seduttore, sia di donne che di uomini...

Dopo questa scorta di meraviglia torniamo in strada. Oltre alle cappelle delle 8 lingue dei Cavalieri, a Valletta (anche la Croce di Malta, che ha 8 punte è eredità dei Cavalieri: 8 punte come le 8 aree linguistiche di provenienza) si trovano i palazzi dei cavalieri, anch'essi suddivisi per lingua d'origine; quasi tutti questi bei palazzi ora sono sedi ministeriali. Quello dei Cavalieri di lingua italiana è oggi sede del Ministero del turismo.
C'è poi anche il cinquecentesco Palazzo del Gran Maestro: è ovviamente il più sfarzoso di tutti, con due bei cortili verdeggianti.










Ospita gli uffici del Presidente della Repubblica, ma è aperto al pubblico (a pagamento e solo alcune aree); noi visitiamo solo i cortili, perché è quasi ora di assistere a un rito di derivazione britannica, ancora molto sentito a Malta: la Saluting Battery.
Ogni giorno a mezzogiorno, un colpo di cannone a salve saluta gli abitanti dell'isola. Si può assistere al rito dalla balconata degli Upper Baracca Gardens, un altro bel luogo da visitare a Valletta.













Si tratta di uno dei più bei parchi cittadini, costruito sul punto più alto delle mura e quindi si gode di un panorama molto vasto che spazia dalle città di Senglea e Vittoriosa ai cantieri navali. Varie statue e tanti fiori lo abbelliscono.

Ci addentriamo nelle stradine laterali tra le parallele Republic Street e St. Paul Street per cercare la Chiesa del Naufragio di San Paolo, dove si pensa siano conservate alcune reliquie del santo: un frammento del polso destro e la colonna del flagello.
Nel complesso la chiesa è bella, piccolina e non soffocata da migliaia di visitatori, quindi la si può ammirare con più calma.







Usciamo da un varco laterale che passa per la sacrestia e ci ritroviamo in una viuzza in salita che porta a Republic Street; prima però ci fermiamo in un grazioso localino italiano (Piadina Caffè - in St. Lucia Street) che prepara piatti veloci, freschi e gustosi da consumare fuori seduti su tavolinetti bassi o cuscini adagiati sul marciapiede. Un'atmosfera molto informale e alla "Erasmus" che facilita la conversazione tra avventori. I nostri "commensali" erano giovani provenienti da tutta Europa.
Dopo aver soddisfatto il palato e dato tregua ai piedi, ci rimettiamo in moto per vedere ancora qualcosina.












Raggiungiamo i Lower Baracca Gardens, che situati sull'omonimo bastione ospitano un grazioso tempietto dorico dedicato a sir. Alexander Ball (il primo governatore inglese di Malta) e offrono una bellissima vista sul Grand Harbour.









Riattraversiamo perpendicolarmente la città, per avvicinarci all'imbarco dei traghetti per Sliema; prima però diamo un'occhiata alla cattedrale anglicana di San Paolo. Gli interni delle chiese anglicane sono molto diversi da quelli a cui siamo abituati e rimaniamo un po' ad ammirarli tutti stupiti.
Si percepisce un senso di tranquillità e solennità austera in questa chiesa spoglia e bianca, con le panche dei fedeli tutte "targate", nel senso che ogni famiglia ha la propria panca con tanto di targhetta che recita i nomi dei benefattori che l'hanno acquistata.





Usciamo e raggiungiamo il traghetto che sta per lasciare il molo e l'ultima immagine di Valletta che porteremo con noi è bellissima e romantica: un vecchio pescatore con un micio paziente sulle ginocchia: sicuramente sarà lui il beneficiario della pesca.



Torniamo in hotel a recuperare i bagagli e con un bell'anticipo ci rechiamo (distrutti) in taxi in aeroporto.
I tassisti maltesi si confermano ancora una volta una brutta categoria: questo autista voleva 30 euro, quando la tariffa standard da Sliema all'aeroporto (lo ricordo ancora una volta) è di 20 euro.
Faccio per chiamarne un altro e lui si convince ad accettare i 20.
Ennesima brutta impressione.
In sostanza: MALTA È PROMOSSA, i maltesi no.
 
 


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