lunedì 30 luglio 2012

Cefalonia: Il primo amore non si scorda mai!


GIUGNO 2012

Cosa fare di questi 3 giorni in più di ferie??? "Daiiiii, torniamo a Cefalonia!"
La saggezza popolare dice che il primo amore non si scorda mai e noi possiamo solo confermare.
Per "colpa di Cefalonia" abbiamo sofferto un anno intero di “mal di Grecia”,  una spasmodica voglia di tornare in una terra magnifica che ci ha stregato col suo calore e con i suoi ritmi lenti e legati alle tradizioni semplici.
Contattiamo subito Tonia, che è contentissima di risentirci e prenotiamo il monolocale a 30 euro per notte (10 euro in meno rispetto l'anno scorso, data l'assenza di passaggi intermedi).
La disponibilità di Tonia non ha confini e si premura di sbrigare per noi tutte le pratiche per il noleggio di un'auto per quando saremo lì.
Il volo lo prenotiamo direttamente dal sito della Ryanair (120 euro per due persone sola andata con bagaglio in stiva) che quest'anno ha inaugurato i collegamenti diretti tra Pisa, Bergamo e Argostoli.

giorno 1 (15-06-12)

Levataccia alle 5 del mattino per prendere il treno delle 06,00 da Genova Brignole diretto a Pisa Centrale...fortunatamente in ferie questo genere di sacrifici non pesa quanto nella via di tutti i giorni...
L'aereo decolla e atterra con 15 minuti di ritardo, ma durante il volo perdoneremo questo inconveniente dato che la rotta regala panorami mozzafiato dal finestrino. Tra le tante cose ammiriamo le lunghe coste della Versilia e della Maremma, le isole della Toscana e, ciliegina sulla torta, Zante! Scorgiamo addirittura la magnifica e famosissima Baia del Relitto!!!
Raggiungere Cefalonia via aereo è uno spettacolo, sembra una vetrina, quasi che l'isola si metta a far bella mostra di sè per essere ammirata e desiderata già prima di esser raggiunta. Unico rammarico aver avuto la fotocamera sepolta chissà dove in valigia.
Scendiamo, fa caldissimo, ma il vento mitiga. In aeroporto ci aspettano già per consegnarci l'auto, una Suzuky Jimny 4x4 cabrio a 25euro al dì. Non siamo mai stati su una cabrio e la sensazione è bella e ci divertiamo tanto.
Troviamo Trapezaki per caso, proprio quando cominciavamo a perdere le speranze e riabbracciamo Tonia e Dennis.

la piscina del residence Marina Anna
Free drink di benvenuto, convenevoli e poi tuffo in piscina, sole e relax.
Giochiamo a carte in giardino, la prima di innumerevoli partite e poi andiamo a far la spesa per la colazione di domani al vicino minimarket. Tra le 19,30 e le 21,30 collassiamo tra le braccia di Morfeo. Al risveglio scendiamo in giardino per farci consigliare da Tonia dove andare a mangiare nelle immediate vicinanze del residence. La taverna si chiama “Veramente” ed è a 50 metri dal nostro alloggio, fantastico! Ma come abbiamo fatto l'anno scorso a non vederla???
Mangiamo discretamente, il conto è di 21 euro ( feta grigliata, grigliata mista per due con patate fritte, vino e acqua).
Torniamo a casa per il caffè sul terrazzo e una partita a carte. Buonanotte.

Giorno 2 (16-06)
Sveglia alle 08,00. Colazione sul terrazzo e poi si parte: destinazione Koroni!
felici di essere qui!
La spiaggia che l'estate scorsa ci ha rapito il cuore. Questa volta fatichiamo decisamente meno per imboccare il sentiero giusto, anzi, lo becchiamo al primo colpo!
piscina naturale tutta per noi!
Confermiamo il nostro amore per questo angolo di Ionio (e pensare che io sono originario della provincia di Taranto, anch'essa bagnata dallo Ionio, ma che differenza!) deliziandoci anche con una sorta di piscinetta naturale privata tutta per noi!
Che meraviglia questa spiaggia, e l'aspetto più straordinario e che la dobbiamo condividere con davvero pochissima gente! (ricordatevi che però siamo ancora a metà giugno)
solitaria Koroni
acqua da sogno - in lontananza l'isola di Zante

Per pranzo torniamo al residence, ma prima compriamo il cibo dal minimarket.
Pranziamo sul terrazzo e poi facciamo una nanna sacrosanta.
quando la panza torna utile...
Il pomeriggio lo trascorriamo mollemente in piscina e in serata andiamo in Argostoli per comprare i biglietti del bus per Atene – 40 euro a testa, comprensivi di traghetto Sami-Patra - (la nostra vacanza proseguirà a Koufonissi).
Passeggiata per il corso principale e per il lungomare. E' proprio una cittadina deliziosa! Ceniamo da Kalafatis -al quale siamo ormai affezionati- con antipasti (raganada), souflaki (che qui è servito con generoso contorno di patate fritte, riso tipo thai, tzakiki e pita bread) dolce, birra e acqua per 34 euro in due e ci offrono il caffè!
Cena discreta, ma sicuramente abbondante.
Torniamo al residence in tempo per una partita a carte in terrazzo prima del match degli europei di calcio tra Grecia e Russia. Vince la Grecia! Evviva!!!
Buonanotte.


Giorno 3 (17-06)

Esattamente un anno fa eravamo qua indecisi circa le spiagge da scegliere per la giornata. Alla fine optammo per delle destinazioni lontane, introvabili e infestate dalle api. L'anno scorso era venerdi, ma la maledizione non si è ancora placata! (leggete il diario dell'anno scorso e capirete)
Anche oggi è la stessa musica...
Petani
Alla fine decidiamo per Petani (scenograficamente bellissima, ma appena raggiunta -e che fatica x raggiungerla- la scartiamo perchè troppo affollata e con mare troppo mosso per i nostri gusti) e Platia Ammos.
Platia Ammos
Una “meravigliosa” spiaggia (parecchio lontana da Trapezaki – sul versante ovest della penisola di Lixouri) che avevo scorto dal satellite di Google Maps e che Tonia ci aveva consigliato l'anno precedente in caso di voglia di solitudine.
Infatti sono davvero poche le persone che si avventurano giù per i 300 e più gradini sommati alle varie rampette sbilenche necessarie per raggiungerla.
delusione a Platia Ammos
Dall'alto della strada la spiaggia sembra davvero l'ultimo paradiso, ma la realtà è ben diversa.Ciottoli e non candida sabbia, mare impetuoso (ero in piedi sulla battigia quando è arrivata un'onda talmente violenta che sono stato sbalzato via e mi sono volate anche le scarpette da scogli che avevo ai piedi!) e subito profondo, api e niente altro.
Per non parlare della discesa! Da brivido. Pendenze micidiali, rampe e scalini improvvisati in pietra e legno (con tanto di chiodi arrugginiti a vista...), passamani inservibili e a volte del tutto inesistenti.
Sconsiglio Platia Ammos con tutto me stesso.
È bella dall'alto solo per portare a casa la foto della spiaggia perfetta.
La risalita dalla spiaggia al parcheggio è poi ancora peggio, direi di una fatica disumana: un caldo direi quasi violento, una pendenza micidiale che rende dannatamente la vita complicata e semmai vi venisse voglia di sedervi per riprendere fiato ci pensano le vespe a farvi riprendere il cammino!
Semmai vi venisse in mente di andarci portatevi acqua, cibo e scarpe da ginnastica per affrontare la scalata.
C'è da dire che è sicuramente l'ideale per chi vuol stare da solo!
Dopo questa disavventura ritorniamo a Trapezaki per un ultimo pomeriggio di pacchia in piscina che come al solito è tutta per noi. Ore e ore di piacevole silenzio passate a sguazzare e a prendere il sole e giocare a carte. Poi arriva Tonia che ci offre le sue mitiche albicocche biologiche e insieme parliamo di politica, dato che oggi la Grecia va alle urne....
Andiamo a cenare ad Argostoli: ci ingozziamo di pita gyros con soli 8 euro.
Al ritorno verso l'auto troviamo un cagnolino randagio che ci segue per tutto il lungomare come se fosse nostro. Quando saliamo in macchina comincia chiaramente a pregarci di portarlo con noi. Piange, guaisce, salta sulle zampe posteriori e graffia le porte dell'auto (auto rovinata...)
E' stata una scena straziante per noi che amiamo i cani, ma proprio non potevamo portarlo con noi. Con le lacrime agli occhi siamo costretti a lasciarlo lì.
noi con Tonia
Una volta tornati al Marina Anna, Tonia ci offre un ultimo drink, scattiamo una foto insieme, dato che ormai siamo praticamente amici e rimaniamo ancora un po' a parlare. Ci raccontiamo tante cose, principalmente ricordi di viaggi...
Al momento dei saluti (dato che l'indomani partiremo presto) c'è un po' di commozione nei visi di tutti... Ma non preoccupatevi, TORNEREMO!!!!

lunedì 2 luglio 2012

Ritrovarsi a Koufonissi


KOUFONISSI


La scelta di questa destinazione poco conosciuta è dovuta al caso. Esattamente un anno fa io e la mia pisi ci siamo letteralmente innamorati di un'immagine di una donna che nuotava beatamente in una piscina naturale dal colore dell'acqua di un verde smeraldo che sembrava impossibile.
Ed è così che per dodici mesi abbiamo vissuto in funzione di questa immagine che aveva un nome: Koufonissi!
Col passare dei mesi abbiamo cominciato a raccogliere tutte le informazioni possibili, a dire il vero poche, disponibili su guide turistiche, riviste del settore e internet e alla fine abbiamo prenotato (autonomamente - tengo a precisare!) la nostra settimana in paradiso.
Partiamo dal Gate E9 del Pireo alle 07,00 del mattino del 19-06-2012 con nave Superjet della compagnia SeaJet, una nave veloce che ci farà passare le 7 ore più nauseabonde della nostra vita!


 
 
Ma all'arrivo che consolazione!
Questa è la prima immagine che si ha di Koufonissi, una volta sbarcati nel suo minuscolo porticciolo...


 
 
 
Oserei dire niente male, e voi?
Un'acqua talmente trasparente che le barchette danno l'impressione di fluttuare nell'aria anziché galleggiare, soffice sabbia bianca quasi caraibica e un caldo micidiale reso sopportabile dal forte Meltemi, ora utile, ma che fino a poco prima ha tormentato la nostra traversata.
Siamo talmente presi male dal viaggio che al porto ci infiliamo nel furgoncino di un residence, ma quando arriviamo a destinazione scopriamo che non è il nostro! “Ahahahah! Sorry, i'm very tired and dazed! Can you bring us to our destination, please?”
La proverbiale ospitalità greca non si smentisce e tra qualche risata veniamo accompagnati finalmente al posto giusto, il Villa Maria Vekri (monolocale a 30 euro a notte) , dove un preoccupato albergatore stava proprio chiedendosi che fine avessimo fatto!
Lui ci fa vedere la stanza, insiste per offrirci un caffè (che rifiutiamo) e giusto per coccolarci ci lascia tre fette di torta fatta in casa (che accettiamo e divoriamo in tempo zero. Buonissima!)
Il posto è carino, un bel giardino, ottima posizione, vicina al porto e al centro del paesino, ma in una stradina sterrata molto tranquilla, dove i soli rumori sono opera di cicale e del vento. Per la nostra gioia tutto intorno pascoli per simpatiche caprette e tanti micetti affamati che ci terranno “disinteressatamente” compagnia durante tutti i pasti consumati al fresco del giardino.



 

 

 


Giusto il tempo di lavare via le fatiche del viaggio, rivoltare i bagagli in cerca del costume e sgusciamo fuori a immergerci per la prima volta nelle fresche e azzurre acque del Mar Egeo.
Ovviamente la prima spiaggia che ci ospita è quella del porto, che a noi pareva meravigliosa, ma che successivamente abbiamo solo snobbato o al massimo utilizzato come sfondo per qualche foto, una volta scoperte le altre spiagge dell'isola.





Dopo questi primi “bagni di meraviglia” decidiamo di esplorare ovviamente a piedi la costa est dell'isola e di arrivare fino alla spiaggia di Pori, quella più lontana, in modo da prendere subito confidenza con la geografia del luogo.

 
 
 
 
 
 

 
 
Stanchi, e assetati torniamo al villaggio dove troviamo il market dove acquistiamo il necessario per la cena di stasera.

Il giorno dopo ci svegliamo presto tutti pimpanti, desiderosi di nuotare in queste splendide acque.
Per caso capitiamo davanti al porticciolo da dove parte la barchetta per Kato Koufonissi. (Dovete sapere, ora, che la Koufonissi dove siamo noi è una microisola di 4 km quadrati e si chiama per l'esattezza Pato Koufonissi. È un'isola abitata da poche centinaia di persone, con un unico paesino e poche auto. Ma a dieci minuti di barca c'è la meraviglia delle meraviglie: Kato Koufonissi; un'isola pressochè deserta - una sola taverna sul porticciolo e meno di dieci abitanti, ma tante caprette - e incontaminata, dove l'edilizia è vietata per proteggere questo micro-ecosistema e i siti archeologici testimoni di civiltà cicladiche antiche.)
 

 

Davanti alla barchetta vedo due persone che attendono e incuriosito chiedo informazioni.
Guarda un po' il caso, sono italiani! E sono lì per una corsa speciale che il capitano della barchetta (un personaggio leggendario) gli ha concesso. Ovviamente ci aggreghiamo, e se poi contiamo il fatto che lui (Giorgio) è un archeologo, potete immaginare che colpo di fortuna straordinario!
Infatti, una volta arrivati SOLO NOI QUATTRO sull'isola, cominciamo la visita guidata total free!!!
Ah, piccolo particolare. I nostri nuovi amici, Giorgio e Loretta (persone eccezionali), trascorreranno qui i prossimi due giorni, approfittando dell'unica stanza in affitto di tutta l'isola! Andiamo subito con loro a ispezionarla, dato che si trova proprio sul porticciolo. In realtà è un ex ovile convertito in stanza abitabile, ma parecchio spartana, dove la corrente elettrica arriva solo 3 volte al giorno per un'ora alla volta. Bisogna avere spirito d'avventura! Ma vuoi mettere risvegliarsi col canto del gallo domani e sapere che l'isola per qualche ora è solo tua?





Cammina cammina, Giorgio ci fa scoprire insediamenti antichi molto interessanti, dai quali veniamo spesso distratti dalla bellezza ineguagliabile del mare sotto di noi, dalle tante caprette che vagano libere per l'isola e dal profumo della macchia mediterranea.

 
 






Impieghiamo un'ora per raggiungere la spiaggia di Nero, capolavoro naturalistico: lunga spiaggia di sabbia e ciottolini, difficile da raggiungere e ombreggiata da un gigantesco cedro e un po' più indietro due maestose palme. L'acqua, ovviamente blu, ma subito profonda.
Facciamo una scoperta sensazionale. Il cedro è arredato!
A noi sembra un avamposto di pescatori o pastori, che sicuramente durante le loro giornate di lavoro vengono qui a mangiare e riposarsi sotto le fronde dell'albero.
Ci sono pentole, viveri, panni stesi, attrezzi come un fornellino da campeggio, bottiglie d'acqua, bidoncini pieni d'acqua messi al sole e persino un'altalena. Tutto sistemato ingegnosamente con corde e travi in legno, in modo da tenere i viveri sospesi per aria lontani dalle capre e irraggiungibili dagli insetti, il pentolame sistemato sulle travi, ecc.
Ci accorgiamo che c'è perfino un pozzo, probabilmente di acqua dolce, dal quale qualcuno prende l'acqua e la versa in degli abbeveratoi improvvisati a beneficio dei simpatici ovini.
 

 
 


Passiamo un bel po' di tempo a chiederci chi possa essere il genio che ha “arredato” così questo albero, prendendo il sole e facendo qualche rigenerante bagno.
Finalmente arriva il “proprietario”. A prima vista ci siamo preoccupati, aveva un abbigliamento simil-talebano e sembrava scocciato dalla nostra presenza.
Ma ci sbagliavamo: Vasiliki (così si chiama) si mostrerà felice di averci lì con noi e ci farà passare due giorni memorabili.
Dopo aver scambiato un po' di chiacchiere per conoscerci, lui comincia a sorprenderci. Vai in spiaggia a raccogliere argilla, la impasta con acqua e prepara per noi impacchi di bellezza! Ci mostra la tecnica per prelevare l'acqua dal pozzo senza caderci dentro e senza farsi venire un'ernia, ci regala profumatissimi pezzetti di legno di cedro e ci offre dolcissime albicocche. Ci presta una crema anti-mosquitos fatta a mano da lui con erbe raccolte da sè...che roba...
È stato commovente vedere quanta generosità e ospitalità può arrivare da chi non ha nulla e altrettanto amaro pensare a quanto arida sta diventando la nostra vita frenetica.
La sua è una vita fuori dal comune, ma ci tiene a farci sapere che non è un selvaggio. È lì per delusioni d'amore e per aver temporaneamente perso il lavoro. È lì per mettere alla prova se stesso, e a mio avviso ci riesce benissimo. Si premura perfino di farci fare una doccia di gelida acqua di pozzo per lavare via il sale dalla pelle prima di affrontare la camminata di ritorno verso il porto e ci aiuta nel primo tratto di risalita del costone di roccia portando le nostre borse.



 
Purtroppo io e Pisi dobbiamo tornare a Pato Koufonissi, Loretta e Giorgio rimangono con il nostro nuovo amico e ceneranno in spiaggia con pollo e patate cotti alla brace. Beati loro.
Noi comunque ceniamo in una taverna vicina al porto di Pato Koufonissi (conto 21 euro...).
 
Il mattino seguente ci svegliamo con calma e facciamo colazione in giardino. Abbiamo intenzione di tornare a Kato Koufonissi, ma oggi nessuna corsa speciale. L'unica corsa (ed oggi sarà affollata, una trentina di persone, la metà italiani) è alle 11.
Il nostro programma è di pucciarci in tutte le spiagge da sogno che ieri abbiamo solo visto dall'alto, fino a raggiungere i nostri amici a Nero.
Appena sbarcati voliamo letteralmente verso la prima spiaggia, Panaghia Bay. Un turchese inaudito!Tuffo veloce prima che arrivi tutta la folla che c'era sulla barca. Quando loro arrivano noi stiamo già rivestendoci.
 
 
 
 



Stessa cosa con la spiaggia successiva: Dhetis Bay, una morbida e doppia insenatura sabbiosa, con grotte naturali dove trovare riparo dal sole feroce. Stiamo qui il tempo di un bagno e di un picnic (ormai è mezzogiorno passato) e ci rimettiamo in cammino. Arriviamo a Nero dopo una ventina di minuti e lì ci attendono i nostri amici per una nuova avventura.
Dato che la barca oggi era piena, alcuni temerari ragazzini italiani si sono spinti fin qui disturbando il nostro idillio. Vasiliki, dunque, decide di portarci in un'altra spiaggia ancora più inaccessibile e lontana, dalla quale in lontananza si scorge l'isola di Naxos.
Come spiegarvi...era magnificamente dimenticata dall'uomo. Non so dirvi quando è stata l'ultima volta che questa spiaggia ha ospitato bagnanti.
Grazie Vasiliki per questo privilegio che ci concedi!






Ci deliziamo con l'acqua cristallina e freschissima di questo angolo di Egeo, mentre una grotta naturale dove rimaniamo a parlare un po' ci ripara dal sole.
Al ritorno Vasiliki ci porta all'interno di un circolo perfetto. Una radura circolare che anticamente doveva essere un teatro naturale o (secondo Giorgio) un bacino di lavorazione di prodotti dell'agricoltura.





Per concludere grandiosamente l'escursione ci mettiamo a raccogliere fichi dal grande albero che c'è al lato di questa radura, sfamando anche con qualche tenera foglia verde del fico le caprette che non ci abbandonano mai!!!

 




Ormai è tardi, torniamo all'accampamento per una rigenerante doccia gelata di acqua di pozzo e per recuperare le nostre borse, ma prima parliamo un po' di politica con Vasiliki, della sua straordinaria e a volte sfortunata vita e per creare atmosfera per questi ultimi momenti insieme metto su col cellulare “Creuza de ma'”. Come musica d'addio mi sembra ottima. Un omaggio al mare, alle tradizioni, alla nostra Genova.
Credo di vedere gli occhi del nostro amico greco che si inumidiscono e dall'espressione del suo volto si capisce che apprezza e capisco anche con un po' di tristezza che era da tempo che probabilmente non ascoltava musica, allora metto su anche il sirtaki, dalla colonna sonora di Zorba il Greco. Questa volta un omaggio alla Grecia. Sorrisi, abbracci, addii e commozione.
Addio caro amico, buona fortuna.
Lui si commuove all'abbraccio di mia moglie e altrettanto faremo noi la sera al residence.
Loretta e Giorgio rimangono anche stanotte a Kato Koufonissi e cenerano con Vasiliki alla taberna.

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Oggi rimaniamo a Pato. Destinazione della giornata la spiaggia di Pori, la più distante, ma anche una delle più belle. Lunga sabbia bianca e soffice e acqua turchese stile caraibi con colonia di naturisti a lato della baia (ce ne sono comunque un po' dappertutto), ma prima andiamo alla ricerca della famosa “piscina”. È uno spettacolo strabiliante, ma oggi è pericoloso scendere giù, il mare dall'altra parte degli scogli è in tempesta. Vero peccato!


A Pori abbiamo appuntamento con Loretta e Giorgio di ritorno da Kato a mezzogiorno. Arrivano e ci raccontano la serata alla taverna e quando lo stomaco chiama andiamo a pranzare insieme in uno dei due bar a ridosso della spiaggia con freschissima insalata greca e birra Mythos.


Il momento dei saluti giunge anche per noi quattro. Loro proseguiranno la vacanza a Santorini. Facciamo qualche foto ricordo e ci diciamo addio. Ci mancherete cari amici!

Rimaniamo ancora un po' in spiaggia e poi ritorniamo al residence per riposarci.

La sera ceniamo in maniera estremamente cheap! Pita Gyros e pita souflaky servite da una finestrella, all'interno della quale c'è un simpaticone indaffaratissimo! Ceniamo con 10 euro in due...good!



Giretto al tramonto per le viuzze del caratteristico paesino-ino cicladico e troviamo anche l'unica agenzia di viaggio dell'isola e pazienza per i soldi buttati, ma compriamo i biglietti di ritorno con una compagnia di traghetti tradizionale; un'altra traversata col Superjet non la sopporteremmo.
 




Da qui in poi i giorni saranno scanditi da lunghe passeggiate immersi nella natura alla ricerca delle calette perfette e deserte dove prendere il sole e fare il bagno in tranquillità, magari con grotte naturali dove godere di un po' di fresco. Facciamo il bagno anche nella famosa “Devil Eye” una scenografica e particolarissima piscina naturale verde smeraldo, incastonata tra gli scogli.
Che fantasia ha la natura!
 

 
 
 
 
 
 






Le sere invece saranno a base di cenette deliziose ed economiche in taverna, passeggiate per il paese, crepes alla nutella in gelateria e per finire, l'ultima sera ci ritroviamo alla festa del paese in onore di San Giovanni. Viene acceso un falò in spiaggia che viene alimentato con coroncine di erba secca lanciate da fanciulli e fanciulli in abiti tradizionali. Poi si comincia a saltare attraverso il fuoco al grido di “OPAAAA” e con sottofondo di sirtaki. Può saltare chiunque ne abbia voglia, ma sono soprattutto i ragazzini a farlo, dev'essere una cosa propiziatoria...




Bella serata, la concludiamo ammirando il cielo stellato dal buio e silenzioso giardino di casa e diamo l'arrivederci a questa terra degli dei che ci ha regalato momenti, sensazioni, esperienze e paesaggi indimenticabili.