24/06/18
Siamo a conclusione di un anno
molto triste e complicato, tra lutti e infortuni.
Diversi viaggi sono già sfumati per
motivi di salute e di tempo e ora non ce la sentiamo di sprecare anche questi pochi giorni di ferie estive che ci
rimangono.
Nonostante la stampella di mia
moglie -alle prese con un’algodistrofia- e la mia fascite plantare, decidiamo
di partire in sella al nostro scooter per una mèta di mare vicina, senza sbattimenti e che non necessiti di lunghe camminate.
Mi bastano pochi minuti e pochi
clic per prenotare una traversata in traghetto per l’isola d’Elba e un
monolocale a Capoliveri.
Sarà la nostra prima volta sull’isola;
abbiamo smesso di girare l’Italia da qualche anno e questa vacanza ci farà
capire che abbiamo avuto torto a snobbare così tanto il nostro Paese.
Eccoci in partenza! |
Per evitare possibili piogge previste nel pomeriggio, partiamo al presto da Genova e quindi arriviamo a Piombino con un anticipo
mostruoso di 4 ore: niente paura! Alla biglietteria ci dicono che possiamo imbarcarci
comunque sulla prima nave in partenza della stessa compagnia (Corsica e
Sardinia Ferries) che salperà tra 20 minuti.
Arriviamo quindi sull’isola con 4
ore di anticipo! Grazie ai consigli dettagliati della padrona di casa troviamo
subito il monolocale a Capoliveri, a
15 chilometri
da Portoferraio. Lasciamo i bagagli e indossiamo il costume per approfittare
subito delle spiagge più vicine.
Scegliamo la spiaggia di Barabarca, appena fuori il paese.
Parcheggiamo lo scooter ai bordi
di un piccolo parcheggio gratuito anche per le auto e imbocchiamo il sentiero
che parte proprio da qui e che porta in un paio di minuti alla bella spiaggia
sottostante.
Purtroppo è tardo pomeriggio e la
giornata è un po’ velata, quindi dall’alto il colore dell’acqua non è
esaltante, ma posso assicurare che facendoci il bagno ci si accorge che è
cristallina.
Barabarca |
È lunga un centinaio di metri, di
sabbia e ghiaia, con un fondale adatto anche ai bambini (almeno la parte più a
sinistra della spiaggia e per i primissimi metri). Indosso la maschera e nuoto
un po’ più a largo per ammirare il bel fondale roccioso popolato da tantissimi
pesci.
Rimaniamo un paio d’ore scarse e
poi risaliamo al parcheggio per tornare al monolocale, ma prima ci fermiamo a
un supermercato per fare scorte alimentari: quest’anno, oltre alla salute ci
mancano anche i soldini, quindi per risparmiare mangeremo quasi sempre in casa.
Quando torniamo in casa sono
ormai le 20.00. Abbiamo solo la forza per una doccia, per mangiare e
addormentarci.
25/06/18
Dopo un’abbondante colazione
saliamo in sella in direzione di Laconella,
una bella spiagga sabbiosa,12 chilometri a ovest di Capoliveri.
Un promontorio divide Laconella
da Lacona, la spiaggia sorella
maggiore, molto più affollata.
Per arrivarci si supera tutto
l’abitato di Lacona e si segue l’indicazione di un minuscolo cartello marrone
che segnala il camping Laconella: fate attenzione, se non si aguzza la vista
può passare inosservato.
Si percorre un breve tratto di
sterrato e si lascia il mezzo sul ciglio della strada: inutile dirvi che lo
spazio disponibile è poco e conviene venirci presto o meglio con un mezzo a due
ruote.
Si scende per due o trecento
metri per un agile sentiero (anche per una stampellata) e si arriva in
spiaggia.
È decisamente bella, anche se già
affollata per i nostri gusti, nonostante sia ancora giugno.
Senza ombrellone rimaniamo al
massimo due ore in spiaggia, facendo un bel po’ di snorkeling. Anche qui il
fondale è interessante, ma solo nelle parti laterali lambite dai promontori
rocciosi.
Noto con un certo sgomento che
anche all’Elba arrivano i venditori di cocco bello e asciugamani…
Laconella |
Laconella |
Laconella |
Laconella |
sentiero per Laconella |
sentiero per Laconella |
Torniamo a casa per pranzare e
riposare e poi nel pomeriggio facciamo una passeggiata nel graziosissimo
paesino di Capoliveri.
Capoliveri |
Ci incantano i suoi vicoletti e i
tanti scorci romantici che regala, i bei negozietti di artigianato ricercato e
di originali souvenirs, i tanti bei locali che servono ottimo cibo.
Io rimango affascinato dalla
piazzetta principale, dove scopriamo che in serata ci sarà una festa con la
musica di una nota emittente radiofonica.
Quindi rientriamo, ceniamo e ci
prepariamo per uscire. La serata sarà divertente e mi farà ricordare le feste
di paese di quando ero un ragazzino.
26/06/18
Stamattina ci svegliamo con la
voglia di macinare chilometri e di esplorare un po’ di più l’isola.
Puntiamo subito verso Procchio, al centro dell’isola nella
parte settentrionale. Nonostante da Capoliveri siano solo 22 chilometri , ci si
impiega un bel po’ per via della strada stretta e dei Sali-scendi.
Quando arriviamo a Procchio ci
rendiamo conto che non è il posto che fa per noi…è una località turistica
sovraffollata, con la spiaggia (che a dir la verità è pure banale) soffocata da
lidi e ombrelloni.
Ce ne andiamo immediatamente
senza fermarci. Proseguiamo la litoranea in direzione ovest e troviamo dopo
poche curve la spiaggia di la Paolina , famosa perché
qui veniva a prendere il sole Paolina Bonaparte, sorella del famoso Napoleone.
Si scende dalla strada alla
spiaggia sottostante attraverso un sentiero scosceso tra gli alberi. La
spiaggia è carina e l’isoletta di fronte (raggiungibile con qualche bracciata)
è un ottimo elemento scenografico.
la Paolina |
C’è un lido anche qui, ma non
rovina la bellezza del luogo.
In prevalenza il bagnasciuga e il
fondale sono pietrosi, ma in alcuni punti si trova anche sabbia.
Il fondale è molto interessante
per chi fa snorkeling.
Risaliamo in sella dopo un po’
perché la giornata esplorativa prevede la visita di Marciana Marina (6,5 chilometri dopo Procchio).
panorami |
panorami |
Siamo perlopiù interessati a
scoprire il nucleo più antico del centro storico di Marciana, chiamato Borgo al Cotone.
È un piccolissimo nucleo di
variopinte casette color pastello incastonate intorno a un minuscolo molo. I
vicoletti sono meravigliosamente abbelliti da fiori, panchine e vialetti acciottolati.
È davvero da vedere!
Marciana Marina, sullo sfondo Borgo al Cotone |
Borgo al Cotone |
Borgo al Cotone |
Borgo al Cotone |
Borgo al Cotone |
Ci fermiamo a mangiare uno snack
e poi decidiamo di visitare la famosa fonte
di Napoleone, in cima a un monte, località Poggio.
Si racconta che il condottiero
corso fosse un grande estimatore dell’acqua che sgorgava (e sgorga tutt’ora) da
questa sorgente.
Peccato che non riusciamo a
trovarla per via di un paio di indicazioni sbagliate che ci hanno dato i
passanti.
Decidiamo di tornarcene a
Capoliveri, ma il tragitto sarà massacrante per il caldo e la lunghezza del tragitto:
circa 32 chilometri
da percorrere in quasi un’ora.
A casa collassiamo quasi subito e
dormiamo per un bel po’, ma a pomeriggio inoltrato torniamo in spiaggia, questa
volta a Zuccale, la spiaggia
dirimpettaia di Barabarca, proprio ai piedi di Capoliveri,
Zuccale è più facilmente
accessibile di Barabarca per chi ha difficoltà a camminare ed è un po’ più
grande. L’acqua è cristallina e il fondale è adatto anche a chi non sa nuotare:
infatti è sabbioso e digrada dolcemente.
Zuccale |
Zuccale |
Restiamo fino al tramonto e ci godiamo
i colori che questo ci regala e il tepore del sole, che a quest’ora diventa
gradevole.
27/06/18
Sveglia presto, colazione
generosa e via, verso una delle spiagge must dell’Elba: Fetovaia.
La raggiungiamo percorrendo 30 chilometri in
direzione ovest, quasi sempre costeggiando il mare.
I panorami che ci regala questo
viaggio sono mozzafiato. Io ho notato grande somiglianza con la Corsica.
Data la distanza percorsa, la
bellezza della spiaggia e il meraviglioso colore dell’acqua optiamo per il
noleggio di un ombrellone, così da poter rimanere più a lungo, senza rischiare
un’insolazione.
Il costo del noleggio di
ombrellone e due lettini è di circa 25 euro.
Trascorriamo la giornata
alternando sonnellini sotto l’ombrellone a lunghi ammolli in un’acqua meravigliosamente
celeste, anche se comunque dobbiamo fare i conti con l’affollamento.
Fetovaia |
Fetovaia |
Fetovaia |
Pranziamo al bar del lido e nel
primo pomeriggio andiamo a prendere lo scooter per tornare a casa.
Passiamo sopra la spiaggia di Cavoli, che dall’alto sembra ancora più
bella di Fetovaia e ci ripromettiamo di venire qui l’indomani: ora siamo troppo
stanchi per trovare la forza di scendere a mare.
Cavoli |
Cavoli |
Cavoli |
Torniamo a casa abbastanza tardi.
Ci addormentiamo profondamente e poi al risveglio usciamo per andare a
passeggio tra i bei vicoli di Capoliveri, dove ci fermiamo in piazzetta per un
aperitivo.
Poi, in serata, ceneremo con una
pizza.
vicoli di Capoliveri
|
28/06/18
Stamattina piove: addio bella
spiaggia di Cavoli!
Aspettiamo speranzosi che esca il
sole, ma nulla…al massimo il cielo resterà opaco e farà freschino.
Non ci resta, quindi, che
anticipare ad oggi la visita alla residenza
napoleonica di San Martino che avevamo in programma per domani mattina
prima dell’imbarco per Piombino.
Le residenze napoleoniche
all’Elba sono due, ma una è più facilmente raggiungibile da chi ha problemi a
camminare, ed è quella di San Martino, appena fuori da Portoferraio.
Le indicazioni per trovarla sono
chiare e ci si arriva in pochissimo tempo da Portoferraio. Si lascia l’auto in
un parcheggio a pagamento, ma noi abbiamo lo scooter e parcheggiamo gratis in
un posto qualunque.
Il biglietto d’ingresso costa 5
euro (intero), mentre si pagano 8 euro se si acquista il biglietto combinato
con l’altra residenza (la Villa
dei Mulini).
La residenza è in una posizione
panoramica davvero meravigliosa, immersa in un bosco rigoglioso.
Agli occhi dei visitatori odierni
si presenta più sfarzosa rispetto ai tempi in cui Napoleone vi trascorse il suo
esilio.
Infatti, dopo la sua morte, un
suo fedele generale vi aggiunse una galleria monumentale dove raccolse opere
d’arte e cimeli appartenuti al grande condottiero.
L’edificio originale era invece
un ex ovile, ristrutturato e riconvertito a villino abitativo, non molto grande
e dall’aspetto esterno molto semplice.
residenza Napoleonica San Martino |
residenza Napoleonica San Martino |
residenza Napoleonica San Martino |
residenza Napoleonica San Martino |
Gli interni invece erano decorati
con gusto; mirabili gli stucchi e gli affreschi, soprattutto quelli della sala
Egiziana.
Gli arredi presenti oggi non sono
originali, ma sono assolutamente coerenti con i gusti dell’epoca.
Andiamo via e riusciamo ad
arrivare a casa quando cominciano a cadere le prime gocce di pioggia. Che culo!
Non abbiamo voglia di cucinare e
ci concediamo un pranzo a menù fisso a 13 euro in un ristorante molto
turistico. In effetti non ne usciremo entusiasti.
Torniamo in camera per riposare e
nel pomeriggio usciamo per un aperitivo, l’ultimo della vacanza, nella mia cara
piazzetta del paesino. Questo posto mi ha davvero conquistato. Sono cresciuto
in un piccolo paese e queste atmosfere me lo ricordano un po’.
Mentre siamo seduti al bar,
protetti dagli ombrelloni, comincia a piovere e quindi indugiamo parecchio
prima di andar via.
Cogliamo l’attimo e approfittiamo
di una tregua che la pioggia ci concede e torniamo velocemente in casa, dove
restiamo tutta la sera.
29/06/18
Facciamo i bagagli e con un po’ di rammarico ci dirigiamo a
Portoferraio, cercando di imbarcarci prima, per poter essere a Genova nel
pomeriggio e non di notte.
Il tempo è beffardo: oggi c’è un caldo micidiale. Uffa!
Riusciamo a prendere il traghetto delle 11.15 e non quello
delle 17.30.